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Sprzężenie zwrotne
Przekaż informację zwrotnąArrivarci in auto richiede di superare qualche tornante, ma poi la soddisfazione arriva tutta! Posto semplice, storico, raggiungibile anche a piedi attraverso un sentiero (ma non abbiamo osato). Cucina tipica valdostana con un’attenzione particolare alle materie prime. Ottimi salumi preparati da loro, ottimo bagnetto verde, spettacolari castagne, raccolte nei boschi intorno. Prezzi giusti, disponibili anche menù turistici e degustazione. Famosi per la polenta concia con tanti condimenti diversi, ma fanno anche l polenta normale.
Ottima location. Ho passato il pranzo con la mia famiglia e mi sono trovato davvero bene. Personale accogliente e cordiale. Ci tornerei? Sicuramente si. Lo consiglio a tutte le persone che sosteranno nei pressi di questo fantastico posto.
Buono, decisamente buono, niente banale anche se i piatti sono tradizionali ma le buone materie prime li esaltano. Tutto fila via bene, servizio attento e veloce. Cibo sano, ambiente semplice ma confortevole. Da frequentare. Prezzo corretti. Magari da correggere le tovaglie in simil tessuto e i tovaglioli di carta, ma sono sciocchezze rispetto alla cucina ottima attenta ai prodotti usati. Da continuare a frequentare!!
Dal Castello di Verres, se si ha il coraggio di lasciare la statale dell’attraente val d’Ayas, si gira a destra in una stradina che con ampi tornanti in una splendida faggeta sbuca all’improvviso in una borgata di quattro case, che si affaccia su un balcone panoramico. Lo sguardo s’infila nel vallone di Champorcher fino al becco adunco del Monte Avic, oppure spazia sulla larga piana sottostante, poi a sinistra trova la meta che giustifica questa deviazione: la Trattoria Omens, dal nome della borgata. Dal 1974 sopravvive tra queste baite sperdute perché offre i sapori schietti della cucina valdostana, con ingredienti locali e di qualità. I prezzi alla carta si sono ormai adeguati a una certa fama che ha portato qui anche personaggi illustri, ma i menù fissi sono alla portata (dai 22 euro del turistico ai 30 euro di quello completo, bevande escluse) e la merenda “sinoira” a 20 euro mette in tavola un gradevole assortimento di salumi e formaggi locali, accompagnati da patate lesse e “bagnèt vèrt”, che, forse perché abituato allo “spagnulìń” che accompagna le nostre acciughe al verde, ho trovato un po’ spento. La “söppa” valdostana, la polenta concia, lo spezzatino che profuma di ginepro e infine le castagne dolci che si sciolgono in bocca accompagnate da un ricciolo di burro d’alpeggio: un bel modo di assaggiare la Valle d’Aosta autentica. Quasi tutta locale la carta dei vini, con dei buoni sfusi. Tra i prodotti locali in vendita anche un inconsueto miele di rododendro. C'è attenzione ai bambini (piccolo parco giochi), ma non ho verificato se vi siano problemi per l'accesso ai disabili. Mi pare di aver pagato con bancomat, anche se sul sito si dice di no.
Abbiamo trovato questa trattoria per caso, ma direi che siamo capitati bene.Io ho scelto il menù turistico affettati più polenta, spezzatino e salsiccia) ed il mio compagno quello con il primo e gli antipasti.I salumi buonissimi, come anche il biscotto salato ed il cotechino con le patate. Ottimi i tagliolini con ragù di cinghiale, mentre la polenta l'ho trovata buona, ma normale, come anche la carne (spezzatino e salsiccia).Il cameriere giovane è molto gentile, educato e spiega molto bene le cose.Con una birra artigianale, un acqua frizzante, un amaro tipico (ha vinto un premio mondiale) , un caffè ed il cambio dolce dal menù, abbiamo speso circa 67 euro in due. Siamo usciti strapieni, stavamo per rotolare verso la macchina.